PERCHE' UN BLOG?

Perché tutti possiamo partecipare alla costruzione di un ambiente sicuro.
Perché vogliamo essere responsabili.
Perché per crescere sentiamo il bisogno di confrontarci.

sabato 30 aprile 2011

Attenzione al virus Ransomware

La Polizia postale mette in guardia da un virus che attacca i nostri pc. Ecco il video che vi mostra che cosa accade. Attenzione! Consultate anche il blog dell'agente Lisa!

venerdì 29 aprile 2011

La nostra visita al liutaio - Il racconto di Elia (IB)

Il giorno 5 aprile 2011 le classi I B e I C sono andate a Cremona a visitare la cattedrale e una liuteria.
A me ha colpito particolarmente il momento in cui abbiamo visitato la bottega del liutaio. Era abbastanza piccola con un tavolo in fondo e circa cinque file di sedie davanti ad esso. A destra si trovava un mobile con dei violini incompleti e, appoggiato a terra, un contrabbasso. Sempre vicino alla parete destra, subito dopo il contrabbasso, c'era un piccolo tavolino con sopra una lampadina accesa ed un attrezzo per scavare nel legno, il piallone. Il liutaio ci ha spiegato come si costruisce un violino a partire dal legno “grezzo”, di solito acero ed ebano: il primo viene utilizzato per la parte inferiore, mentre l'abete per quella inferiore e l'ebano per il manico e la mentoniera.

Le fasi sono:
  1. Si taglia un pannello di legno dall'albero e dopo averlo lisciato si inizia ad intagliare la forma della parte superiore del violino.
  2. Dopo aver fatto la stessa cosa con la parte anteriore si procede con la costruzione delle fasce, cioè le parti che separano la parte inferiore da quella superiore.
  3. La terza fase consiste nell'aggiungere il manico, la mentoniera e la cordiera (in ebano) e di costruire le volute e i piroli.
  4. Fatto questo, si inseriscono le corde (sol, re, la mi) estratte da budella ovine, si posiziona il ponticello e si incastra all'interno della cassa armonica l'anima del violino con degli appositi strumenti.
  5. Infine, il violino viene dipinto con vernici speciali contenenti resine vegetali che possono essere cotte, saponificate, distillate, indurite o colorate con ossidi metallici che possono dare diversi toni di colori al violino. Ci vogliono circa cinquanta mani di vernice per ricoprire questo strumento e, dopo la verniciatura si lascia asciugare e poi si espone per la vendita.
I violini possono costare dai 2.000 ai 3.000 € se sono prodotti industriali, mentre quelli molto pregiati possono costare anche intorno ai 5.000.000 €.

Abbiamo avuto anche la rara e preziosa opportunità di assistere ad un'audizione violinistica interpretata da un bravissimo musicista che suonava un violino “Stradivari”. Il suono del violino era sia malinconico e dolce (soprattutto se eseguito sulla corda “mi”) che squillante ed allegro (se eseguito sulle corde “re” e “la”).
In occasione di questa bellissima escursione io mi sono sentito in qualche modo privilegiato, come se tutto fosse stato organizzato per soddisfare la mia curiosità e passione che nutro per questo magico strumento.

giovedì 28 aprile 2011

Lettera aperta di Elia e Arianna (II B)

Cari ragazzi,
vorremmo rispondere a tutti quegli insegnanti che, per protesta, quest’anno si sono rifiutati di accompagnare in gita i loro alunni, per far capire l'importanza delle gite scolastiche.
Il 3 febbraio siamo stati a Milano per conoscere e osservare da vicino alcune delle opere di Leonardo da Vinci.
Per prima cosa abbiamo fatto visita al museo della Scienza e della Tecnica, dove una guida ci ha spiegato gli studi che ha fatto Leonardo sull'anatomia, sui muscoli, sulle piante... e i meccanismi di alcune sue invenzioni, attraverso modellini di legno ricostruiti. Poi ci siamo incamminati verso la chiesa di Santa Maria delle Grazie, ci siamo entrati e attentamente abbiamo ascoltato la sua storia.
E' una chiesa molto grande ed è stato curioso notare che la cupola costruita in seguito sia affrescata con uno stile diverso rispetto al resto della chiesa costruito secoli prima; si può proprio vedere la differenza.
Poi, dopo una visita al bookshop ed uno spuntino, ecco che arriva il momento più emozionante: si entra nella sala dove è dipinto il Cenacolo. Dopo una lunga attesa, finalmente arriva una signora che con uno strano aggeggio illumina con una luce rossa i nostri biglietti, per far sì che non suoni l'allarme.
Ma l'attesa non è ancora finita! Prima di entrare abbiamo dovuto aspettare in una piccola stanza le undici esatte e allo scoccare di quell’ora una voce ci ha indicato che era il momento di entrare e le porte si sono aperte. Siamo entrati in un grande salone, dove, sui lati più corti, erano dipinti due meravigliosi affreschi: il Cenacolo di Leonardo da Vinci e la Crocifissione di un altro pittore.
Ciò che ci ha colpito di più del Cenacolo sono stati i volti dei discepoli: avevano un'espressione triste e sospettosa per quello che Gesù stava dicendo, cioè che uno di loro lo avrebbe tradito! Inoltre, osservandolo da lontano, si può notare la prospettiva: le persone e il tavolo sembrano veramente lì. Nonostante il Cenacolo abbia passato molti guai, fortunatamente oggi è ancora tutto intatto. Mentre, ancora assorti, stavamo ammirando quel capolavoro, ecco la voce registrata che ci avvisa dello scadere dei quindici minuti: il nostro tempo era già concluso e non ce ne siamo nemmeno accorti! E felici siamo tornati a scuola.
Noi consiglieremmo questa gita a tutti i ragazzi, perché è molto interessante ed istruttiva. Elementi negativi non ce ne sono stati. E, rispondendo agli insegnanti, noi crediamo che le gite oltre a essere istruttive e interessanti, servono anche per passare più tempo con gli amici.

domenica 24 aprile 2011

Buona Pasqua

Un affettuoso augurio a tutti voi: nei vostri cuori e nelle vostre case regni la gioia della Pasqua tutti i giorni!

martedì 19 aprile 2011

Congratulazioni alla nostra compagna Elisa!

Facciamo i complimenti alla nostra amica Elisa, alunna di III C, per la convocazione nella rappresentativa regionale! In bocca al lupo!
Ecco l'articolo apparso sul Giornale di Lecco.

Per i futuri patentati: non ci casco

“Non ci casco” è un progetto nazionale del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, realizzato in collaborazione con l’Istituto Tecnico Agrario “Emilio Sereni” di Roma, per promuovere e diffondere i temi della sicurezza tra i giovani.
Questo sito è stato pensato principalmente per voi ragazzi, e realizzato grazie al vostro aiuto e alle vostre idee, perché siamo convinti che il modo migliore per creare una cultura della sicurezza nelle nuove generazioni sia di partire proprio da esse, lavorando insieme.

venerdì 15 aprile 2011

Il link per votare il testo di IA

Ragazzi, questo è il link per votare il testo selezionato dalla Zanichelli per il premio di scrittura. Basta cliccare sulla stellina in basso a sinistra!

Lettera aperta di Celeste, Maila e Zakaria (II B)

Cari ragazzi ....
nei giorni scorsi siamo stati in visita d'istruzione a Milano con le altre seconde.
Abbiamo visitato il Museo della scienza e della tecnica di Leonardo Da Vinci e infine il Cenacolo. È stata (come le altre gite) un'esperienza interessante. Questa gita ci ha fatto capire come Leonardo sia stato un personaggio fondamentale nella storia. Leonardo era un grande scienziato, un grande pittore e un grande inventore.
Inoltre scriveva da destra verso sinistra perché voleva tenere segrete le sue teorie. Tra le opere che Leonardo fece, noi abbiamo potuto ammirare il Cenacolo.
Innanzitutto, abbiamo visitato il museo che esponeva i modellini delle invenzioni di Leonardo. Uno dei suoi sogni era di poter volare, quindi molte delle sue opere erano dedicate al volo, infatti gli aereoplani di oggi si ispirano alle sue invenzioni. Una delle invenzioni che ci ha colpito è stata la catapulta, perchè riesce a lanciare grandi pesi a lunga distanza e perchè veniva usata nelle guerre Medioevali. Usciti dal Museo ci siamo diretti al Cenacolo; quest'opera ha molti anni, 500 circa.
Prima di entrare a vedere il dipinto ci siamo accomodati nella sala d'attesa e abbiamo aspettato la guida, poi con lei siamo entrati in una specie di cabina, dove ci hanno depurato con aria calda perchè il dipinto non può subire danni, e quindi la temperatura deve rimanere costante. Entrati nel refettorio ci siamo direttio al dipinto. Bellissimo!!! La guida ci ha spiegato quando è nato, a quale scopo era stato realizzato, cosa c'era rappresentato.....Ci ha colpito molto il fatto che il dipinto era interrotto da un porta che nel 500 veniva usata per accedere alla cucina. Riguardo il dipinto, sappiamo che i discepoli erano rappresentati a gruppi di tre e Giuda (Il traditore) era posizionato singolarmente. Inoltre l'edificio era una stalla dove veniva accudito il bestiame...Dall'altra parte della sala c'era un altro dipinto, che però non era di Leonardo. Noi sapevamo già molte informazioni sul Cenacolo, quando però siamo andati a visitarlo abbiamo scoperto molte più cose interessanti. Ci aspettavamo che fosse posto in una cornice, invece era come dipinto su un muro. Infine siamo andati nella chiesa di San Maria delle Grazie, dove abbiamo visto i meravigliosi dipinti e la cupola in restauro. Per finire, consigliamo vivamente a tutti coloro che leggeranno questo testo di andare a visitare questo Museo e questo dipinto, poiché sono una delle cose più belle al mondo!!

Lettera aperta di Martina Acerboni (II B)

Cari compagni,
voglio raccontarvi cosa ho visto durante la gita a Como.
Ho potuto ammirare il Duomo, dedicato a Santa Maria Assunta, il teatro sociale e ho anche potuto partecipare al progetto “Opera Domani” ispirato al Nabucco di G. Verdi.
Durante la visita al duomo, alcuni dei miei compagni avevano un compito speciale: dovevano spiegarci gli aspetti storici e artistici fondamentali di questa cattedrale gotica.
E' stato molto interessante ascoltare le informazioni riguardanti il Duomo riportate dai miei compagni. Ma la cosa più bella è stata che non c'era un vera e propria guida, ma le guide erano i miei compagni.
Quando sono entrata al teatro, con mio grande stupore, ho potuto notare delle locandine di spettacoli che risalivano a molto tempo prima.
Il teatro è composto dal palcoscenico, posto proprio sulla parete di fronte all'entrata, sopra l’ingresso si trova il palchetto reale, utilizzato, normalmente, per ospitare persone importanti, quattro fasce di palchetti laterali e dalla platea.
In effetti non siamo andati a Como per visitare il Duomo o il teatro, ma per assistere alla rappresentazione della famosa opera di Giuseppe Verdi intitolata “ Nabucco”.
La storia del Nabucco racconta del popolo Ebraico imprigionato in Mesopotamia dal re Nabucodonosor e dell'amore impossibile tra Ismaele, soldato israelita prigioniero di Nabucodonosor, e Fenena, la figlia del re babilonese. Il Nabucco racconta inoltre dell'amore per la patria e l'ambizione di Abigaille, l’altra figlia del re, di diventare regina.
Per me l'esperienza teatrale è stata molto positiva perché non avevo mai assistito ad un'opera lirica e anche perché non ero mai entrata in un teatro così antico .
La cosa più interessante è stata quella di interagire con l'orchestra accompagnando gli attori in alcuni canti lungo il corso della rappresentazione teatrale .
Durante i mesi precedenti alla visita, la professoressa Cagliani, insegnante di musica, ci ha preparati sui brani musicali, facendoceli imparare a memoria, nonché ha avuto modo di spiegarci il contenuto dell’opera per poter comprendere al meglio la rappresentazione.
Personalmente vi consiglio questa gita, è molto bella e istruttiva, sotto ogni punto di vista, sia quello didattico che quello sociale quale momento aggregante tra i compagni di scuola trascorrendo una giornata in un teatro.
Ora vi vogliamo porre una domanda:
Ma secondo voi è giusto che lo Stato tagli i fondi alle scuole con la conseguenza che non si possa andare più in gita?
Secondo me, parlo da alunna, non è affatto giusto tagliare questo tipo di risorse alla scuola perché abbiamo il dovere di apprezzare i beni architettonici e culturali italiani.
Noi alunni siamo sempre presi con la scuola, lo studio, i compiti e non abbiamo mai tempo di andare a vedere queste cose. Le gite ci danno la possibilità di visitare il nostro paese, l’Italia, con i compagni di classe e con i professori che ci illustrano e spiegano sempre cosa andiamo a visitare.
Dai, voglio proprio vedere cosa ne pensate della mia domanda.
Rispondete in tanti!

giovedì 14 aprile 2011

Legami di parole: Molteno selezionato per la finale!!!

Ragazzi, da domani fino al 30 aprile sarà possibile votare on line, sul sito della Zanichelli, il testo preferito tra quelli selezionati per la finale del concorso "Legami di parole". Ebbene....
Un testo scritto da alcuni alunni di IA è stato selezionato!!! Volete sapere quale????
Ecco il link www.zanichelli.it/premiodiscrittura
E da domani.... VOTATE!!!

martedì 12 aprile 2011

L'incontro con Mario Schiani raccontato da Aurora (IA)

Nei disegni di Aurora vediamo rappresentati: 
1. Il marchingegno di Oreste
2. La diga
3. Le 4 strade




Per scrivere il romanzo, Mario Schiani ha preso spunto da più fatti realmente accaduti e da personaggi e luoghi reali, circondandoli però di descrizioni e di piccole storielle fantastiche. Per esempio, Chicco era un suo amico d'infanzia e la diga formata dal Civo era un luogo reale. Anche il vetraio sordo era esistito veramente, ma non ha inventato nessun marchingegno e non aveva mai posseduto un arcobaleno. Il romanzo non si può quindi definire autobiografico, anche se per i personaggi inventati di Fausto e Lino l'autore ha preso spunto dalle sue abitudini e dal suo carattere. Secondo il suo parere, tutti i personaggi si sono comportati bene, perché hanno imparato ad andare d'accordo con tutti, a perdonare gli amici e i nemici, ad aiutare i più deboli come Oreste e soprattutto hanno capito che nella vita è più bello e più facile crescere insieme agli amici. Il personaggio che gli è sembrato più opportuno inserire nella storia è stato quello di Lisa, che rappresentava tutte le ragazze del paese in cui ha trascorso le estati della sua infanzia. Anche se erano un po' trascurate e ritenute meno importanti dei maschi, a volte si rivelavano più intelligenti di loro!
Il personaggio di Nero è nato dall'incontro tra Mario e i suoi amici con un bulletto, che si vantava di aver costruito una bicicletta rubandone tutti i pezzi da bici sempre diverse.
Mario ha scelto di far utilizzare ai protagonisti del libro le clic-clac perché da piccolo le aveva utilizzate anche lui.
Attraverso questo libro l'autore vorrebbe insegnarci che è molto importante avere amici perché non non si può crescere da soli.

L'autore Mario Schiani da piccolo non pensava di poter diventare scrittore, ma gli sarebbe comunque piaciuto vedere una sua storia pubblicata.
E' diventato scrittore grazie al suo lavoro e per caso: doveva scrivere una storia da pubblicare a puntate su “La Provincia” in estate. Così decise di prendere spunto dalla sua infanzia; un editore lesse i primi capitoli della storia e ,siccome gli era sembrata interessante, decise di proporre a Mario di farla diventare un libro. Lui accettò e con pazienza e perseveranza, le doti necessarie per diventare scrittori, trascrisse la storia più e più volte fino a raggiungere la versione perfetta che abbiamo letto in classe .
Così il suo primo libro venne pubblicato. Preso dall'eccitazione, Mario lo fotografò esposto nella vetrina di una libreria!
Mario ha scritto poi un altro libro che s'intitola “Il giardino del maghiffo” e sta aspettando che gli editori lo pubblichino; aveva iniziato anche a scrivere la continuazione del libro “La banda delle quattro strade”, ma gli mancava l'ispirazione. Così ha smesso di scriverla, per ora.
Infine ci consiglia di leggere molto e i libri più adatti alla nostra età, secondo lui, sono i classici e le avventure quotidiane ma allo stesso tempo straordinarie di ragazzi come noi!

L'incontro con Mario Schiani raccontato da Ilaria (IA)

Mario Schiani ha scritto il libro “La Banda delle Quattro Strade “, un libro per ragazzi.

Mario Schiani

È diventato scrittore grazie al suo “amore” per i temi ma soprattutto per le parole. Gli piace leggere e a questo proposito ci ha consigliato la lettura di alcuni libri classici. Il suo primo romanzo l’ha scritto a circa 40 anni. Quando ha finito il libro, ha provato emozione ma anche malinconia, perché dandolo all’editore il libro non sarebbe stato più suo. Quando ha visto il suo libro in vetrina, gli ha fatto una foto! Scrive dovunque. Ha dedicato questo libro a sua madre, che non c’è più, perché secondo lui le sarebbe piaciuto. Ha provato a scrivere una continuazione del libro, ma non c’è ancora riuscito; nel frattempo ha scritto un altro libro. Gli piacerebbe fare un film sulla “Banda delle Quattro Strade”, ma secondo lui è un peccato, perché ognuno si immagina i personaggi in un certo modo e vedendoli potrebbe rimanere deluso.

Storia del libro

Questo libro è “nato” grazie al direttore del giornale”La Provincia di Como”, perché fu lui che un giorno incaricò il giornalista Mario Schiani di scrivere una storia a puntate per un pubblico di bambini. Mario Schiani pensò all’estate più bella della sua vita e a quella vissuta più intensamente e iniziò a scrivere la storia dell’estate del 1971, inventando alcuni personaggi e fatti . Poi Sergio Ferrero lesse sul giornale i primi capitoli della storia, chiamò Mario Schiani e gli disse che dalla storia si poteva trarre un libro.
Mario Schiani iniziò a comporlo e gli ci vollero due anni, perché dovette riscriverlo quattro volte per arrivare alla forma più convincente.

Il contenuto del libro

Il libro è una storia in parte reale e in parte inventata: c’è la fantasia mescolata con la realtà. Ad esempio, il paesino in cui è ambientata la storia esiste davvero, si chiama Luino e si trova sul lago Maggiore. Il Vallino esiste veramente ma, non si ha la certezza che su quel colle ci siano le “rovine” del carcere, forse è una leggenda. La diga e la casa dei francesi esistono davvero. La battaglia è realmente avvenuta. L’autore ha inventato Lino e Fausto mettendoci un po’ del suo carattere, ma Chicco, Nero e Oreste esistono davvero. Inoltre esistevano anche i “matti”!

Messaggio del libro
Il libro rappresenta e descrive cosa significhi il crescere e fare esperienze nuove, sottolineando l’importanza di avere amici, perché non si cresce mai da soli!

lunedì 11 aprile 2011

Storia di Iqbal: la negazione dei diritti

Nell'ultimo mese, gli alunni di IIA hanno provato a fare i "giornalisti". Divisi a gruppi, hanno scelto un argomento sul quale scrivere articoli da proporre agli altri studenti dell'istituto. Questo è il pezzo scritto da Ismail, Daniela, Giancarlo, Martina e Fatima.



Iqbal è un bambino schiavo a cui vengono negati tutti i diritti fondamentali.
Noi ragazzi della 2°A abbiamo visto il film di Iqbal a scuola ed abbiamo letto anche il libro. E' una storia molto commovente e ci fa riflettere sul diritto alla vita e all'infanzia. I bambini non devono essere schiavi!
Abbiamo raccolto alcuni commenti.
Martina dice: ” I bambini hanno il diritto di giocare e di studiare senza che lavorino.”
Daniela ribadisce: ” I bambini devono divertirsi e non bisogna dargli il peso che avranno sul lavoro quando saranno grandi”.
Dopo aver ascoltato queste riflessioni, possiamo dire che questa storia è servita a tutti noi per aprire il cuore e la mente.
Iqbal ha aiutato molti bambini come lui e questo gli fa onore.
Non è facile per noi comprendere questo episodio successo veramente, perché attualmente il lavoro minorile non è così diffuso come un tempo. Infatti la storia di Iqbal è conosciuta in tutto il mondo.
Nel film e nel libro si parla anche di un aquilone che all'inizio è rotto perché rappresenta la schiavitù, invece alla fine vola libero in segno di libertà.
Complessivamente noi giudichiamo questo libro avvincente ed interessante, perché tratta un problema che ancora oggi non è risolto in tutto il mondo: lo sfruttamento minorile.

Ecco i nostri voti.
ISMAIL: 10, perché è bello e fa capire ai grandi come bisogna comportarsi con i più piccoli.
MARTINA: 9, perché non insegna a non privare i bambini dei loro diritti.
FATIMA: 8,5, perché fa capire come in alcuni posti vengono maltrattati i bambini.
DANIELA: 8/9 perché questa storia fa molto emozionare. Penso sia stato molto importante leggerla e vederla rappresentata in un film.
GIANCARLO: 8,5 , perché Iqbal, pur sapendo che era difficile sopravvivere, ha avuto la
speranza di tornare a casa.

Diritti negati: Osama - Una bambina in lotta per ritrovare la dignità perduta

I nostri giornalisti di II A si sono occupati anche della recensione di un film visto nel primo quadrimestre. Leggiamo l'articolo di Mattia, Bruno, Silvia, Jennifer e Chiara.


Durante il primo quadrimestre le classi seconda A e seconda C, con le prof. Bonaiti e Frigerio, hanno affrontato storie in cui i diritti umani fondamentali sono negati e
hanno approfondito il problema sui diritti violati dei bambini guardando il film: “Osama”.
Ambientato in Afghanistan durante il dominio talebano, il film racconta di una ragazza dodicenne costretta a fingersi maschio per poter lavorare e mandare avanti la sua famiglia.
Anche Osama dovrebbe frequentare la "seconda media", ma è costretta a privarsi della sua identità, della sua famiglia e della sua infanzia per poter sopravvivere.
La visione del film è stata proposta perché offre l’opportunità di riflettere sulla negazione dei diritti umani fondamentali.
Il fatto che la protagonista sia una coetanea, ha aiutato le classi ad avvicinarsi a problematiche del tutto sconosciute ai ragazzi.
Ecco delle testimonianze di alcuni alunni che hanno visto il film:
Questo film mi è piaciuto molto – dice Silvia - E' molto profondo e insegna molte cose, tra cui i diritti negati in molti Paesi del mondo. Ammiro molto il coraggio e la determinazione di Osama e non se io, al suo posto, sarei riuscita a modificare la mia identità per aiutare la mia famiglia”.
A me ha fatto impressione pensare che sia successo veramente, anche perché lei aveva la mia età e io non vorrei mai provare la stessa cosa!”, aggiunge Jennifer.
E’ stato un film molto toccante. Ci ha fatto capire come le ragazze sono considerate in alcune parti del mondo: nulla”, conclude Chiara.
Consigliamo la visione di questo film a tutti!

Nabucco a Como - Il teatro ospita l'opera di Verdi... e i ragazzi di Molteno

Ida, Xhois, Nicolò, Ilaria e Dylan hanno scelto di fare i nostri inviati al Teatro di Como. Leggiamo il loro articolo:-)


Martedì 1 marzo, nel teatro sociale di Como, si sono recate molte classi per assistere all'opera “Nabucco”. Tra queste classi c'erano anche le Seconde di Molteno. Perché proprio questa? In onore del 150° anniversario dell'unità d' Italia.
I ragazzi hanno interpretato la parte degli ebrei cantando come coro. La storia narra di un popolo tenuto prigioniero dal re babilonese Nabucco e di un amore impossibile tra un ebreo e la figlia del re. All'inizio la scenografia rappresentava il cimitero in cui erano sepolti la moglie e i figli di Verdi. Lì, il musicista incontra Abigaille, che gli chiede di mettere in scena la sua storia. Egli accetta e il cimitero si trasforma nella Torre di Babele.
I ragazzi, prima di partecipare a questa uscita, si sono preparati in ambito musicale imparando i vari brani e in ambito artistico studiando l'origine e la struttura del teatro.
E' stata un'esperienza positiva - hanno dichiarato le insegnanti accompagnatrici - I ragazzi hanno partecipato con entusiasmo. Questa occasione è servita per visitare la città e soprattutto per vivere la magica atmosfera del teatro”. Anche per i ragazzi è stato molto emozionante. Ecco alcuni dei loro commenti: “E' stata una bella uscita, perché, essendo la nostra prima volta in teatro, ci siamo emozionati!”.

Anna Frank: una storia che resterà nei nostri cuori

Ecco l'articolo scritto da Riccardo, Leonardo, Ayoub, Eugenia e Celeste.
Noi ragazzi della 2°A, nel giorno della memoria, abbiamo visto a scuola un film riguardante la storia triste di Anna Frank e della sua famiglia. Ci è stato proposto per farci capire che per colpa di un uomo e di chi ha seguito le sue idee sono morti 6 milioni di ebrei e per non farci ripetere gli stessi errori in futuro.
Anna Frank, quattordicenne ebrea, seconda figlia di Otto Heinrich Frank e di sua moglie Edith Frank apparteneva ad una famiglia di patrioti tedeschi che avevano prestato servizio durante la prima guerra mondiale. Aveva una sorella maggiore, Margot Elisabeth Frank. Lei e la famiglia dovettero spostarsi ad Amsterdam nel 1933, quando Adolf Hitler venne nominato Cancelliere, per sfuggire alla persecuzione dei Nazisti. Il 6 luglio 1942, appena tredicenne, dovette nascondersi con la famiglia nell'Achterhuis, un piccolo spazio a due piani posto sopra i locali della compagnia di Otto chiamata "Gies e co". Vissero lì durante l'occupazione nazista. Essi venivano aiutati da persone che portavano ai clandestini presenti nell'alloggio segreto cibo, notizie e oggetti utili. Per il giorno del suo compleanno i suoi genitori le regalarono un diario. Durante quegli anni, Anna scrisse quindi un diario, descrivendo con considerevole talento le paure causate dal vivere in clandestinità, i sentimenti per Peter, i conflitti con i genitori e la sua aspirazione di diventare scrittrice. Dopo più di due anni, il 4 agosto 1944 , una donna chiamò la Gestapo dicendo che al 263 di Prinsengracht erano nascosti degli ebrei. Le due famiglie così vennero arrestate e trasferite al campo di smistamento di Westerbork, nell'Olanda nord-orientale. Il 2 settembre Anna Frank e gli altri clandestini vennero caricati sull'ultimo treno merci in partenza per Auschwitz, dove giunsero tre giorni dopo. Anna, Margot ed Edith Frank non sopravvissero ai campi di concentramento tedeschi.
Margot e Anna passarono un mese ad Auschwitz-Birkenau e vennero poi spedite a Bergen-Belsen, dove morirono di tifo nel marzo 1945, solo tre settimane prima della liberazione del campo. Solo il padre di Anna sopravvisse ai campi di concentramento: fu liberato il 27 gennaio 1945 dal campo di Auschwitz dai Russi e tornò ad Amsterdam dopo tre mesi di viaggio. Gli fu consegnato il diario di Anna ed egli lo aggiustò per la pubblicazione con il titolo di Het Achterhuis. L'opinione della classe è che la storia di Anna e questo film siano “commoventi ed emozionanti”. La prof. Bonaiti fa inoltre presente che Anna è un esempio di coraggio e maturità significativo per i suoi coetanei di oggi.

Milano: l'incontro mozzafiato con Leonardo

I nostri amici di Seconda A hanno provato a vestire i panni dei giornalisti e a scrivere un articolo su una delle esperienze vissute quest'anno. Riceviamo e pubblichiamo l'articolo di Alma, Eleonora, Youssef, Elisa e Simone.

 
Il 10 febbraio, le classi Seconde della scuola media di Molteno, con le professoresse Paladin e Gilardi, sono andate in gita a Milano per visitare la città, il Museo della Scienza e della Tecnica, il Cenacolo di Leonardo Da Vinci e la cattedrale di Santa Maria delle Grazie.
Al museo hanno osservato alcune delle opere di Leonardo Da Vinci, che variano dal volo degli uccelli all'anatomia umana. Appena usciti, i ragazzi si sono diretti verso il Cenacolo.
Appena arrivati, tutti hanno fatto un piccolo spuntino per aspettare il proprio turno, intanto la guida ha spiegato come il Cenacolo sia sopravvissuto ai bombardamenti della seconda Guerra Mondiale: sembra un volere di Dio!
Entrati nel Cenacolo hanno visto un maestoso dipinto, che però non è più come l'aveva realizzato Leonardo. Solitamente, infatti, sulle pareti si utilizzava l'affresco, ma, visto che Leonardo voleva sperimentare nuove tecniche, utilizzò la tecnica ad olio, andata a consumarsi nel tempo a causa dei fumi provenienti dal cibo grasso offerto in mensa.
Quando sono usciti, gli alunni si sono diretti verso la Cattedrale di Santa Maria delle Grazie. Peccato che siano in corso lavori per la ricostruzione della cupola. Questo, però, non li ha fermati.
La chiesa è coloratissima, da come raccontano. Varia da cappella a cappella come un arcobaleno!
Secondo alcuni alunni, questa gita, è stata interessante ed emozionante, soprattutto quando si sono trovati di fronte il Cenacolo. Per altri è stato invece più interessante il Museo della Scienza e della Tecnica, perché hanno compreso come l' uomo si sia evoluto fino ai nostri tempi. La Cattedrale di Santa Maria delle Grazie, pur essendo in ricostruzione, è piaciuta a tutti quelli che l'hanno vista e certamente piacerà a tutti quelli che avranno la fortuna di ammirare la sua magnificenza una volta restaurata.
Secondo i professori, quella di Milano è stata un'uscita molto positiva e coinvolgente, anche perché gli alunni sono stati molto bravi ed educati nei confronti della guida, dalla quale hanno ricevuto i complimenti.
Tutti coloro che hanno partecipato alla visita di Milano ritengono che sia stata emozionante e sono stati colpiti dal genio incarnato da Leonardo da Vinci.

giovedì 7 aprile 2011

Norme di comportamento sulla strada

Molti di noi stanno studiando per conseguire il patentino del ciclomotore. Il vigile ci ha messo a disposizione i materiali usati a lezione facendoli pubblicare sul sito della scuola. Questo è il video sul comportamento da tenere sulla strada.

martedì 5 aprile 2011

Concorso fotografico "C'è più sicurezza insieme"

Pensateci e preparate la macchina fotografica! 

 

Questo è l'invito arrivato in questi giorni a scuola.

 

 



Ai Dirigenti scolastici
Scuole secondarie I e II grado
LORO SEDI






OGGETTO: Concorso fotografico “C’è più sicurezza insieme”.

L’Ufficio Scolastico Territoriale e la Questura di Lecco intendono promuovere un concorso fotografico per gli alunni delle scuole secondarie di I e II grado della Provincia di Lecco, dal titolo “C’è più sicurezza insieme”.
Tale iniziativa prevede un concorso fotografico per la realizzazione di opere che manifestino quell’idea di sicurezza partecipata, che oggi rappresenta un insostituibile riferimento volto a garantire e assicurare il legittimo esercizio dei propri diritti.
Chi volesse partecipare all’iniziativa dovrà inviare i propri dati personali (nome, cognome, data e luogo di nascita, istituto e classe di appartenenza) all’indirizzo mail concorsofoto2011.questura.lc@gmail.com entro e non oltre il 30 aprile 2011; successivamente, entro e non oltre il 6 maggio 2011, dovrà far pervenire la fotografia allo stesso indirizzo mail.
Tutti i lavori saranno esposti durante la celebrazione del 159° Anniversario di Istituzione della Polizia di Stato, mentre le foto più belle, scelte da una giuria di esperti, saranno pubblicate sulla Rivista Polizia Moderna e concorreranno alla realizzazione di un calendario per l’anno 2012 che verrà distribuito a tutti gli Enti ed Istituzioni della Provincia di Lecco.

f.to f.to
Il Dirigente dell’U.S.T. XIV Il Questore
Prof. Luigi Roffia dott. Fabrizio Bocci

domenica 3 aprile 2011

La banda delle quattro strade: i nostri disegni

Ecco come Anna di Prima A ha immaginato la casa dei francesi leggendo "La banda delle quattro strade".